GAT - Gruppo Astronomico Tradatese Allegato alla Lettera N°71
ASTRONAUTICA NEWS
A cura di Piermario Ardizio
Dopo l'esplosione di un Delta2, avvenuta il 17 gennaio (lo
stesso vettore che ha portato in orbita MGS e la
Pathfinder), l'anno non inizia certo sotto i migliori auspici.
Ma storicamente Gennaio, per la NASA, non è mai stato il
periodo più favorevole. Basti dire che quest'anno ricorre il
30 anniversario della tragedia di Apollo 1, occorsa il 27
gennaio 1967 (ndr: Challenger esplodeva il 28 gennaio
1986). Gus Grissom, comandante di quella sfortunata
missione e secondo americano a volare nello spazio (uno
dei "SETTE" astronauti del progetto Mercury), morì
insieme a Ed White e Roger Chaffee nella capsula Apollo,
che in una frazione di secondo si trasformò in una
spaventosa fornace (ndr: si legge nelle cronache: ...i
monitor nella sala di controllo sembravano messaggeri
dall'inferno...). Le tute fecero da schermo dall'intenso
calore dell'incendio, ma gli stronauti furono asfissiati dai
gas tossici infiltratisi nel circuito dell'ossigeno. La com
missione di inchiesta stabilì di ridisegnare la capsula e
modificare la composizione dell'atmosfera, che per altro
aveva funzionato bene sia nelle Mercury che sulle Gemini.
Gli astronauti sono stati ricordati con una serie di
cerimonie. Noi dobbiamo aggiungere al rammarico per la
perdita di quell'equipaggio anche quello di avere perso la
Luna, perché a 30 anni di distanza nessun avamposto è
stato ancora realizzato lassù; quella via, aperta con tanto
sacrificio da generazioni di tecnici e ricercatori, è di nuovo
chiusa e per riaprirla dovremo probabilmente ricominciare
tutto da capo. Ma se l'esplorazione umana batte la fiacca
fortunatamente quella delle sonde automatiche no. Così
troviamo le due esploratrici di Marte in buona salute e
sulla rotta che le condurrà fino al Pianeta Rosso. La
Pathfinder il 3 febbraio ha effettuato una correzione di
rotta che unita alle prossime due, porteranno la sonda
(pesa 870 Kg, dei quali 300Kg competono al lander e il
costo totale della missione è di 280milioni di $) sulla
corretta traiettoria per rilasciare il piccolo Sojourner. Si
tratta di un microrover, chiamato cosi' in onore di una
femminista afroamericana, del periodo della guerra di
secessione, pesante 10,5Kg, lungo 60cm, alto 30 cm. Esso
è ricoperto da pannelli solari e dotato di 6 ruote che lo
muovono con una velocità di 40 cm/min. Essendo
telecomandato da Terra, è dotato di un sistema laser per
rilevare gli ostacoli ed evitarli. Attualmente Pathfinder si
trova a circa 19 milioni di Km da "casa". La Mars Global
Surveyor che attualmente si trova a circa 20 milioni di Km
di distanza da noi, raggiungera' Marte in Settembre.
Occupiamoci ora della flotta Shuttle e delle loro missioni.
Cominciamo dal Columbia(STS80) il cui lancio, previsto
durante la 6 edizione della nostra mostra di Saronno,
subiva un primo rinvio in seguito ad accertamenti in corso,
riguardanti una sessantina di bruciature riscontrate
nell'isolamento dell'ugello degli SRB. Il problema era
connesso alle fasi di lavorazione; quindi l'Orbiter era al
sicuro durante il volo e avrebbe potuto decollare. Il cattivo
tempo costringeva pero' a spostare ulteriormente la data
di lancio al 19 Novembre con la finestra di lancio che si
apriva alle 14h53m (ora locale), mentre il conto alla
rovescia ripartiva da T-11h. La missione doveva
sperimentare le tecniche di costruzione della Stazione
Spaziale (possibili ritardi si delineano all'orizzonte
sull'inizio dei lavori di assembaggio, se i russi non
potranno preparare uno dei moduli per la primavera del
1998: una decisione verrà presa alla fine di questo mese),
rilasciare e recuperare due satelliti scientifici. Tra i membri
d'equipaggio si trovava inoltre S. Musgrave che, con i
suoi 61anni, ha conseguito il primato di essere la persona
più vecchia ad andare nello spazio. Purtroppo non è stato
possibile effettuare le due uscite extraveicolari a causa di
una vite da 1/2", situata in una scatola di ingranaggi, che si
è allentata, bloccando il portello di uscita del Columbia.
Immediatamente, a Terra, sono stati ispezionati tutti gli
Orbiter per verificare il corretto funzionamento del
portello, elemento essenziale nelle successive missioni. Lo
scorso 12 gennaio decollava, con 6 uomini a bordo,
l'Atlantis. Scopo della missione era di attraccare per la
quinta volta con la MIR e riportare a Terra J. Blaha dopo
una permanenza di 4 mesi, durante i quali ha percorso
circa 2000 orbite attorno al pianeta (era arrivato con la
missione STS79). Al suo posto e' stato lasciato a bordo
J.Lineger fino al prossimo mese di Maggio (ndr: nel
frattempo, lo scorso 10 febbraio, si è avvicendato
l'equipaggio russo a cui si è aggiunto il tedesco R. Ewald
a dimostrazione che la cooperazione, almeno nello spazio,
sembra ormai un dato di fatto). Atlantis rientrava a Terra il
22 Gennaio alle 9:23(EST), concludendo così la missione
STS81 durata 10 giorni. Si arriva cosi' all'attesissima
missione STS82 decollata in perfetto orario l'11 febbraio
'97. Erano le 3:55(EST), quando il buio della notte veniva
squarciato dalla luce dei potenti motori dello Shuttle
Discovery: così, mentre i vicini coccodrilli si chiedevano
chi e cosa avesse osato turbare il loro sonno, i veri
responsabili erano ormai al sicuro nello spazio, intenti ad
inseguire l'Hubble Space Telescope (HST). Due giorni
dopo, precisamente alle 3:33 (EST) del 13/02/97,
Discovery ha raggiunto lo Space Telescope a 580Km
sopra l'Oceano Pacifico, a sud-est del Messico. Da quando
HST è stato lanciato, ha percorso 1 miliardo e mezzo di
Km effettuando 37000 orbite attorno al nostro pianeta ed
ha catturato molti segreti all'universo: dalla nascita delle
stelle, alle lontane galassie, scoprendo che forse l'universo
potrebbe essere più giovane di quanto si pensasse. Ora,
pero' era giunto il momento di rimodernare questo
"vecchio amico": per questo Discovery si è portato 10m
sotto di esso, poi con il braccio robot di 15m, lo ha preso e
assicurato nel vano di carico. Durante questa missione (il
costo dell'operazione è stimato in circa 350 milioni di $)
che durerà 10 giorni, gli astronauti con 4 EVA, dovranno
installare 11 dispositivi, tra cui due nuovi strumenti
scientifici, ciascuno grande più o meno come un
congelatore: la camera infrarossa NICMS (105milioni di
$) per vedere più in profondità nell'universo e ricercare
pianeti attorno ad altre stelle ed il nuovo potenziato
spettrografo STIS (125milioni di $). Saranno sostituiti
anche alcuni dispositivi deteriorati. La mattina del 14/02
dopo un rinvio dell'ultimo minuto, dovuto ad uno dei
pannelli solari che ha iniziato a oscillare, Lee e Smith
hanno iniziato la prima delle 4 uscite previste che
richiederanno complessivamente 25 ore. Ultimissima: la
NEAR tenterà un atterraggio su 433Eros, alla fine della
sua missione, il 6 febbraio 2000, con una specie di caduta
controllata sulla superficie dell'asteroide.