GAT - Gruppo Astronomico Tradatese Allegato alla Lettera N°72
ASTRONAUTICA NEWS
A cura di Piermario Ardizio
Sarebbero molte le cose di cui parlare, ma ovviamente non
possiamo non dedicare ampio spazio alla cometa del secolo
ed al folto programma di esplorazione tramite satelliti in
orbita e lanci di razzi sonda. Le comete sono corpi
primitivi, polveri e gas residui della formazione del sistema
solare impacchettati dal ghiaccio e conservate fino ai giorni
nostri. Sono davvero molti gli interrogativi a cui rispondere
sulla natura e sull'origine di questi oggetti:
Quanto pesa una cometa? La natura dei materiali che la
compongono è così varia che solo una sonda potrebbe
rispondere a tale domanda.
Una cometa è una palla di neve sporca oppure polveri e gas
tenuti insieme dal ghiaccio; in altre parole si tratta di
ghiaccio contaminato da polvere e gas oppure polvere e gas
cementate col ghiaccio.
Perché il nucleo è così scuro da assorbire il 96% della
luce?
Perché l'emissione di materiale avviene solo su alcune zone
della superficie del nucleo, mentre tutto il resto è
inattivo?
Il nucleo è un pezzo unico oppure si tratta di più pezzi
consolidati fra loro?
Una cometa evapora fino a scomparire completamente,
oppure esaurisce solo le sue riserve di ghiaccio?
Qual è l'esatta composizione chimica di una cometa?
Nell'interno delle comete si formano o esistono le molecole
organiche portatrici della vita sui pianeti?
Certo sono molti i quesiti che attendono risposta sulla
natura di queste inattese ed affascinanti visitatrici del cielo.
Per questo si stanno approntando una serie di missioni il
cui scopo è proprio quello di tentare di svelare i segreti che
accompagnano queste solitarie viaggiatrici dello spazio.
Vediamo subito l'impegno profuso nel settore astronautico
per studiare la cometa Hale-Bopp. Il primo a studiarla è
stato ovviamente l' Hubble Space Telescope). HST in
questo periodo non può, data la vicinanza al Sole puntare la
cometa; tuttavia, nei mesi scorsi, le sue osservazioni ci
hanno permesso di stimare le dimensioni del
nucleo(compreso tra 27 e 42Km). In piu' HST ci ha
permesso di osservare come grandi quantità di acqua,
polvere e altri componenti provengono da differenti regioni
del nucleo e vengono emessi con flussi diversi (per il gas si
parla di 250ton/sec). La sonda Ulysses si sta preoccupando
di fornire dati sull'interazione tra il vento solare e la
struttura della coda di Hale-Bopp ed a questo progetto
collaborano le immagini di una schiera di 200 astrofili sotto
il nome generale di "Ulysses Comet Watch". Anche la
SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) sta studiando
la grande cometa, in particolare sta osservando la grande
nube di idrogeno che la circonda. Nel mentre ISO (Infrared
Space Observatory) sta cercando di studiare la natura della
polvere prodotta dalla cometa e le quantità di monossido e
biossido di carbonio emesse dal nucleo. Hale-Bopp e' tata
osservata in settembre 1995 anche da un veterano dello
spazio, IUE (International Ultraviolet Explorer), poco
prima di essere spento per sempre dopo 19 anni di attività.
La sonda Polar lanciata nel febbraio 1996 dalla NASA ha
effettuato osservazioni di Hale-Bopp con 3 dei suoi 11
strumenti, sia nell'UV che in luce visibile: grazie a questa
sonda dovrebbe essere possibile osservare nel dettaglio gli
effetti del vento solare sulla coda. Trattandosi di una
cometa eccezionale il NASA Goddard Space Flight Center
Wallops Flight Facility ha promosso una campagna di
lancio per quattro razzi sonda (Black Brant 9, un piccolo
razzo a due stadi)che hanno lasciato il nostro pianeta dal
White Sands Missile Range tra il 24 marzo e il 4 aprile
1997. Il primo regolarmente partito il giorno 24 aveva a
bordo un sistema di ripresa televisivo che ha trasmesso 270
sec di dati, mostrando nello spettro tracce di vari
componenti oltre all'idrogeno e all'ossigeno; ci vorranno
comunque almeno due mesi per analizzare i dati trasmessi.
Si cercano in particolare tracce di neon e argon, perche'
l'eventuale loro presenza indicherebbe che la formazione
del nucleo della Hale-Bopp è occorsa ad una temperatura
inferiore al punto di ebollizione di qualsiasi sostanza. Il
secondo di questi lanci ospita a bordo WISP (Wide-field
Imaging Survey Polarimeter), uno strumento normalmente
usato per studiare le nebulose e quindi adatto per indagare
le emissioni diffuse nella chioma della cometa. Il terzo
razzo ha invece ospitato lo strumento EUVS(Extreme
Ultraviolet Spectrograph) che ci permetterà di indagare le
temperature e la morfologia del sistema solare primordiale,
ma non solo con questa esperienza si potranno studiare i
perfezionamenti da applicare agli strumenti delle future
missioni come la Deep Space 1 e Rosetta. IL quarto razzo,
che dovrebbe essere partito il 5 aprile, avrà a bordo il Faint
Object Telescope per studiare la distribuzione
dell'emissione dal nucleo di particelle e gas. Ciascuno di
questi 4 lanci costerà circa 1milione di $, gli strumenti
potranno osservare la cometa per circa 5minuti e poi
ritornare a Terra tramite paracaduti; ad assistere al primo
lancio è stato invitato anche uno degli scopritori della
cometa. Questi dati saranno poi integrati da quelli ricavati
dalla missione shuttle STS85 che partirà in luglio ed
ospiterà strumenti analoghi; cosi' verranno prodotti dati il
più omogenei possibili, ma su periodi più lunghi (la brevità
delle osservazioni è in effetti uno dei punti deboli
dell'impiego dei razzi sonda).
Dato che siamo in tema di comete come fare a non parlare
della missione ROSETTA recentemente approvata
dall'ESA. Mentre tutto il mondo è affascinato dalla cometa
Hale-Bopp, una piccola schiera di scienziati sta studiando
una debole cometa invisibile ad occhio nudo, la Wirtanen
(passata al perielio lo scorso 14 marzo). Si tratta
dell'obiettivo prescelto per la missione Rosetta,
probabilmente una tra le più spettacolari missioni spaziali
mai tentata dall'uomo, la cui partenza e' prevista per il
Gennaio del 2003. Questa missione è certamente il degno
proseguimento della Giotto che ha visitato in 7 anni due
comete (oltre allo storico incontro con la Halley, ha poi
raggiunto la Grigg-Skjellerup). Rosetta sarà un robot
cosmico costruito dall'ESA che impiegherà 8 anni per
raggiungere il suo obiettivo, muovendosi tra i pianeti (si
prevede un sorvolo di Marte e due della Terra per acquisire
la velocità necessaria a raggiungere la cometa. Sono
previsti anche due incontri con asteroidi). Alla fine Rosetta
si inserira' sulla scia orbitale della Wirtanen (una cometa
dal periodo di soli 5,5 anni ed è quindi una cometa
piuttosto vecchia) che raggiungerà nel 2011, la affiancherà
e nell'aprile del 2012 le si avvicinerà fino ad orbitare
attorno al nucleo ad una distanza di poche decine di Km,
per 17 mesi. Con la cometa al perielio nel 2013 la missione
raggiungerà il suo culmine nel senso che si potrà osservare
la superficie della cometa ribollire sotto l'azione del sole.
Durante la missione sara' esaminata e realizzata una mappa
completa della superficie del nucleo cometario da una
distanza variabile tra i 10 e i 50Km utilizzando sofisticati
strumenti per il telerilevamento. Nel frattempo che la
navicella danzerà attorno al nucleo della cometa, alcuni
degli strumenti di bordo analizzeranno le polveri e i gas
emessi dalla cometa. Successivamente verrà rilasciato un
lander che si poserà sul nucleo cometario e vi si ancorera'
per effettuare delle trivellazioni e spostarsi saltellando sulla
superficie. Pannelli solari e batterie permetteranno al lander
di funzionare per molti mesi. Così come la stele di Rosetta
ci ha permesso di decifrare i geroglifici egiziani, speriamo
che i dati di Rosetta ci permettano di decifrare il mistero
cosmico delle comete e della formazione del sistema
solare.