Una tra le principali novità astronautiche dell'estate è
certamente il lancio del modulo russo per la Stazione Spaziale ISS; anzi,
proprio mentre stiamo scrivendo, 7 uomini sono nello spazio, a bordo dello
Shuttle, per preparare la Stazione Spaziale ad accogliere i suoi primi
abitanti attesi per l'autunno: essi assisteranno all'attracco del modulo
Destiny che dovrebbe decollare il 18/01/2001 dopo che, nella prima settimana
di luglio, lo stesso modulo ha superato una serie di complessi test nella
camera a vuoto. Era il 12 Luglio quando, da Baikonur, con un rumore di
tuono si sollevava un gigantesco razzo Proton con il suo prezioso carico:
il modulo Zvezda. La travagliata storia di questo lancio si perde nel tempo.
Già nell'aprile del 1998 Zvezda avrebbe dovuto lasciare il nostro
pianeta: gravi ritardi di allestimento fecero però rinviare tutto
alla fine del 1999, quando però, il fallimento di due Progress misero
in dubbio la possibilità di successo del lancio. Successive verifiche
hanno permesso di appurare che entrambi i fallimenti erano causati da avarie
al motore RD-0211, quello che alimenta il 2° stadio del progress. Come
rivelò Koptev (Direttore Generale della Russian Aviation and Space
Agency), entrambi i problemi vennero corretti introducendo degli appositi
filtri al sistema dei generatori di gas in modo da evitare l'intrusione
di particelle estranee. Vennero anche introdotte leghe più resistenti
alle alte temperature nelle turbopompe per evitare che si incendiassero.
Dopo queste modifiche (in base a precisi accordi stipulati con la NASA)
si dovette però procedere al lancio sperimentale di due Proton prima
di spedire in orbita il prezioso carico (il Proton è un vettore
entrato in servizio negli anni '60 e assoggettato nel tempo a varie modifiche).
Così il 6 giugno prima e il 5 luglio poi, si sollevarono i Proton
dalle rampe di Baikonur. Fu proprio quest'ultimo lancio a far venire i
brividi ai tecnici in seguito ad un calo di pressione del combustibile
in uno dei motori, dovuto forse ad un errore di telemetria o ad un sensore
difettoso. Alla conferenza stampa del giorno seguente venne confermato
un calo di pressione nelle linee del combustibile, ma solo nella fase finale
del volo: il rischio di un fallimento era quindi sufficientemente basso
e questo ha consentito il lancio dell'atteso modulo per la stazione spaziale,
felicemente attraccato alla ISS il successivo 26 Luglio.
Nel frattempo anche gli americani si son dati da fare per far luce
su alcuni recenti fallimenti. Uno riguarda il lancio fallito di un Delta
3 nel maggio 1999: la causa è stata individuata in un difetto della
camera di combustione di uno dei suoi motori RL10 dello stadio superiore.
Anche la NASA è stata coinvolta in inchieste mirate a far luce sui
recenti fallimenti delle missioni marziane. Le cause primarie più
probabili sono state individuate negli eccessivi tagli finanziari, che
hanno portato il costo delle missioni ad essere inferiori almeno del 30%
rispetto al minimo indispensabile. Quindi come prima conseguenza si è
deciso un aumento dei budget fino al 40% rispetto alle stime precedenti
per le future missioni. L'Europa Orbiter e la Pluto-Kuiper Express costeranno
così molto di più rispetto a quanto previsto, dato che i
responsabili di missione non vogliono rischiare di incontrare problemi
simili a quelle delle missioni marziane del 1999. Ed Weiler, l'amministratore
associato per le scienze dello spazio, afferma che preferisce cancellare
una o due missioni piuttosto che vederle fallire tutte. Al momento nessuna
missione verrà cancellata, almeno fino ai primi mesi del 2001, quando
verranno presentate le nuove richieste finanziarie per il 2002. In autunno
la NASA dovrebbe divulgare il nuovo programma di esplorazione marziana:
per il momento l'unica cosa certa è che la prossima missione marziana
sarà l'Orbiter del 2001, su cui si sta lavorando duramente per scongiurare
un eventuale insuccesso. Poi uno (o forse DUE) Rover e un orbiter lasceranno,
nel 2003, il nostro pianeta per raggiungere il pianeta rosso, il Lander
in particolare sarà molto più potente di Sojourner, percorrerà
fino a 100m/giorno e resterà operativo almeno per 3 mesi, effettuando
studi di tipo mineralogico e ricercando la presenza di acqua. Ricorda Scott
Hubbard, Direttore del programma di esplorazione marziana della NASA: "Faster,
Better, Cheaper restano una grande filosofia, da applicare però
con buonsenso". Egli ricorda che sono 5 i fattori determinanti per la buona
riuscita di una missione:
1) Gli Obiettivi della missione
2) Gli Scopi scientifici
3) La Disponibilità della necessaria tecnologia
4) I Limiti di spesa
5) La Finestra di Lancio
Aggiunge che in ogni caso perchè possa riuscire una accurata
esplorazione del pianeta Marte, occorre anche una adeguata rete di satelliti
per telecomunicazioni attorno al pianeta rosso. Mentre (il 3 Dicembre 1999)
il Software di bordo spegneva anzitempo i propulsori della Polar Lander,
causandone lo schianto contro il suolo marziano, nell'isola di Devon, situata
nell'Artico Canadese, veniva realizzata la prima Base marziana sperimentale.
Il sito si colloca vicino al cratere meteoritico di Houghton, proprio per
rendere il paesaggio il più possibile simile a quello del nostro
lontano "gemello". Il progetto, finanziato dalla Mars Society e da alcuni
grossi gruppi industriali, ha uno scopo ben preciso: sperimentare le varie
tecnologie di ricerca che saranno usate sul Pianeta Rosso.
Nel 1969, durante l'ascesa, Apollo 12 fu colpito da un fulmine senza
conseguenze; nel 1987 per lo stesso motivo un Atlas Centaur fu colpito
e venne distrutto. La logica conseguenza fu sviluppare una serie di raccomandazioni
da seguire durante i lanci per prevenire tali incidenti. Ci si è
così accorti che nel 90% dei casi si poteva procedere al lancio
senza correre comunque dei rischi: alla luce dei nuovi dati disponibili
basati sulla riflettività radar, i criteri di sicurezza sono stati
rivisti, senza tuttavia dimenticare che il volo del razzo in atmosfera,
in presenza di cariche elettriche, scatena il fulmine in quanto sia il
vettore che i suoi gas di scarico agiscono da conduttori.
E' assai probabile che in autunno, nell'ambito della manifestazione
VARESE Corsi, riprenda, a Varese ma a cura del GAT, il noto appuntamento
con il Corso di Astronautica, che tanto successo ebbe in passato.