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Allegato alla Lettera N°86
La scoperta della Supernova 2000ev
A cura di Roberto Crippa

 
Figura 1
UGC3500 ripresa il 27-11-2000, giorno della scoperta.
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La scoperta di una Supernova è per un astrofilo un avvenimento non solo importante dal punto di vista scientifico, ma significativo anche sotto molti altri aspetti.
Iniziamo col dire che la scoperta di questa supernova non è casuale. Da molti anni Federico Manzini (all'Osservatorio SAS della Stazione Astronomica di Sozzago) e lo scrivente (al proprio Osservatorio sul tetto di casa) hanno pianificato una ricerca a tavolino che riguarda la ricognizione di galassie che si trovano molto vicino al polo. Si tratta di galassie  poco  osservate per due principali motivi : il primo è che sono galassie molto deboli ( la luminosità supera in genere la 14° magntudine) e quindi osservabili solo  con camere CCD, il secondo è che molti osservatori professionali, che hanno telescopi dedicati solo a questo tipo di ricerca in maniera automatica ( da loro viene la scoperta del  90% delle supernove) difficilmente, con le loro montature, arrivano a  latitudini celesti così alte.
Noi utilizziamo principalmente due telescopi, uno da 400 mm di diametro (f/5) configurazione Cassegrin, (S.A.S) e il secondo da 250 mm. di diametro (f\5,5) configurazione Simac  (G.A.T.). Questi due telescopi, essendo alloggiati su una montatura tedesca, possono  osservare senza difficoltà anche le regioni di cielo vicino al Polo Nord.  Vengono utilizzati due tipi di camere CCD, una HiSIS33 e una HiSISS43, integrate via computer con tutto il sistema nel modo qui di seguito illustrato. Con un atlante stellare digitale che è collegato direttamente alla montatura del telescopio si puntano automaticamente le galassie che quella sera si è deciso di controllare e si fanno delle immagini con pose di solo 3 minuti ; l'immagine ottenuta viene confrontata con un data-base delle stesse galassie riprese in precedenza : se nella foto appena ripresa compare qualcosa di diverso dal quella di riferimento si può cominciare a sospettare l'esistenza di una supernova.
Figura 2
UGC3500 ripresa il 15-12-2000.
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Figura 3
UGC3500 ripresa il 16-12-2000.
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Figura 4
UGC3500 ripresa il 23-12-2000.
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I falsi allarmi sono frequenti; essi possono essere dovuti principalmente a stelle variabili di campo o al passaggio d'asteroidi: una volta però escluse  queste possibilità, le probabilità che la stella che stiamo osservando possa essere una supernova diventano  altissime. Proprio questo è capitato la sera della domenica 27-11-2000 quando Federico Manzini, seguendo il programma d'osservazione, stava riprendendo la galassia UGC3500. Avuto il serio sospetto della possibile presenza di una supernova, mi ha telefonato all' 1 di notte per avere una conferma. Siccome anch'io stavo osservando un altro gruppo di galassie sempre intorno al Polo, ho potuto immediatamente riprendere un'immagine di conferma : dalle prime stime  la supernova mostrava una m=16,5 e si presentava a 4".5 west and 19" north del nucleo di UGC3500 (R.A. = 6h 46m.9, Decl. = + 84 10', equinox 2000.0). Per quanto in quel momento la felicità fosse ormai alle "STELLE", era necessario mantenere la calma.... Con molto sangue freddo ci attaccammo ad Internet per comunicare la scoperta al Central Bureau International Astronomical Union al Smithsonian Astrophysical Observatory, Cambridge.
La prima conferma ci venne dall'Osservatorio Svedese di Oslo e la seconda dall'Osservatorio di cima Ekar ad Asiago all'Ekar : quiil riflettore da  182 cm. Ha realizzato il primo spettro classificando la supernova come una SN II n.
L'aspetto scientifico importante di queste SN è il fatto che esse mostrano le righe H-alpha dell'idrogeno come le "normali" tipo II, ma con un profilo molto più' stretto (Fig. 5).  La prima famosa SN di questo tipo e' stata la 1988Z ; la classe in sè e' però stata introdotta da Schlegel nel 1990. In queste SN il materiale espulso dall'esplosione (che si muove a circa 10-20000 km/s) si scontra con del preesistente materiale circumstellare (che e' quasi fermo), forse un ricordo di antichi episodi di perdita di massa.
Figura 5
Spettro della SN2000ev ripreso ad Asiago la sera successiva in cui si confermava il tipo II n.
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Figura 6
Tassonomia delle supernovae. (Cortesia Enrico Cappellaro)
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Di solito SN di questo tipo rimangono brillanti per più' tempo che le altre. Interessanti anche le misure polarimetriche  fatte sempre ad Asiago. Si tratta di  osservazioni tuttora di difficile interpretazione : in breve diciamo che un alto grado di polarizzazione (come quello misurato in 2000ev) potrebbe, tra l' altro,  significare che l'esplosione e' stata fortemente asimmetrica, forse a causa della presenza di un compagno. Vorrei terminare dicendo che UGC3500 si trova a 150.000.000 milioni d'anni luce da noi, quindi, quando la SN 2000ev esplose, sulla Terra dominavano i dinosauri: è difficile immaginare che proprio noi abbiamo colto la sua prima luce.......
 
 


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