7 maggio 2012

Comunicato stampa del Gruppo Astronomico Tradatese

I neutrini possono essere più veloci della luce?

La serata organizzata dal GAT in programma lunedì 7 maggio alle 21 al CineTeatro Grassi.



Lo scorso 22 settembre 2011 ha fatto scalpore in tutto il mondo la notizia, rilasciata dal CERN di Ginevra, della possibilità che i misteriosi neutrini possano viaggiare più veloci della luce. In sostanza secondo alcuni ricercatori italiani del progetto OPERA (un enorme rivelatore di neutrini situato nel laboratorio del Gran Sasso) i neutrini lanciati verso il Gran Sasso dal CERN di Ginevra, a 700 km di distanza, arrivavano ad OPERA con un anticipo di 50 nanosecondi rispetto alla velocità della luce, erano, insomma, più veloci della luce. 
Una scoperta semplicemente sconvolgente per la fisica moderna, secondo cui NON è possibile andare più veloci della luce. Lo scorso 23 febbraio ci fu una prima smentita: forse le misure erano state degradate da un cattivo collegamento elettrico nel rivelatore OPERA e l’esperimento andava rifatto questa estate. Nuova smentita il 16 marzo da parte di un altro esperimento del Gran Sasso, il rivelatore ICARUS creato dal premio Nobel Rubbia, un catturatore di neutrini (sempre lanciati da Ginevra) costituito da 760 tonnellate di Argo liquido a -185°C sotto zero. Insomma un gran fermento di ricerche che ha quasi obbligato gli studiosi del GAT ad organizzare una serata pubblica sullo scottante argomento. Per questo,  Lunedì 7 maggio alle 21 (CineTeatro Grassi) il GAT ha invitato a Tradate il Prof. Piero Galeotti (INFN, CERN, Univ. di Torino) per una allettante serata pubblica sul tema:  Neutrini più veloci della luce?
Il Prof. Galeotti svolge ricerche di astrofisica neutrinica da oltre 25 anni (prima nel laboratorio del Monte Bianco e ora in quello del Gran Sasso) in particolare per  studiare le fasi finali di stelle che possono esplodere come supernove, forse proprio a causa dei neutrini ( nel 1987 fu il primo a rivelare i neutrini emessi dalla famosa supernova 1987A). In riconoscimento della sua attività di ricerca, didattica e divulgativa (è anche vicepresidente del Planetario di Torino e direttore scientifico della rivista Le Stelle)  l’Unione Astronomica Internazionale gli ha attribuito il pianetino JR134 (20451) scoperto il 15 maggio 1999. 
I neutrini, la cui esistenza fu proposta da Pauli nel 1931 e la cui scoperta avvenne solo nel 1956 da parte di Reines e Cowan, hanno un ruolo centrale nella fisica e nell'astrofisica moderne.  I Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN  (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) sono uno dei centri di ricerca più importanti al mondo per la fisica dei neutrini. Qui si studiano le proprietà intrinseche dei neutrini, con una cura particolare a  quelli prodotti  dal Sole e a quelli emessi durante  le esplosioni di supernovae.  In particolare si studia la loro  caratteristica più misteriosa: ossia la  capacità di  ‘cambiare aspetto’ aumentando di 100-1000 volte la loro massa col passare del tempo (trasformandosi  per esempio da neutrini elettronici a neutrini muonici, a neutrini tau).
Proprio il loro comportamento da… camaleonti è quello  che viene studiato al Gran Sasso dai rivelatori OPERA e ICARUS: dal CERN di Ginevra  vengono sparati impulsi di neutrini muonici che, nel loro tragitto sotterraneo di 700 km fino al Gran Sasso, possono ingigantirsi fino a diventare tau (il primo evento di questo tipo  fu individuato da OPERA il 31 maggio 2010 e fece il giro del mondo). Per completare questo percorso di 700 km (i neutrini  passano senza problemi attraverso le rocce, quindi non servono gallerie…) i neutrini impiegano 2,43  millisecondi: se impiegassero meno tempo (ossia se davvero fossero più veloci della luce)  la scienza umana  subirebbe la massima  rivoluzione della storia.




Torna alla Homepage

Webmaster: Lorenzo Comolli - Servizio di hosting fornito da
Copyright ©1996-2012 GAT Gruppo Astronomico Tradatese